Egregori e vampiri energetici, il potere oscuro delle forme-pensiero

Nel vasto panorama dell’esoterismo e della spiritualità esiste un concetto di entità misteriose che si muovono al confine di ciò che si può e non si riesce a toccare, alimentandosi dall’intento e dall’emozione di quelli che le evocano, gli egregori e i vampiri energetici. Queste entità non fanno parte di mondi ultraterreni, ma si generano dalla mente umana stessa.

Ogni comunità può generare un’entità invisibile, ma percettibile nei suoi effetti. Quando pensieri, emozioni e intenzioni si uniscono in modo collettivo e persistente, possono generare forme-pensiero così intense da acquisire “vita propria”. La parola “egregori” deriva dal greco egrégoroi, che significa “osservatori” o “guardiani”. Già in antichi testi apocrifi, come il Libro di Enoch, venivano descritti come spiriti o angeli caduti che vigilavano sull’umanità. Con il passare del tempo, il termine ha assunto un significato più legato al mondo dell’occulto e al pensiero magico.

Un egregore nasce dal cuore pulsante di un pensiero condiviso, influenzando o intralciano il cammino tracciato dai creatori. Possono essere simboli e ideali dove bandiere, loghi, emblemi o ideologie possono diventare punti di riferimento che concentrano energia e sono capaci di vivere e crescere attraverso la partecipazione collettiva. Si può trattare di gruppi esoterici o massonici, nei quali la pratica di rituali e meditazioni di gruppo alimenta un egregore specifico; oppure religioni e culti, formati dalla fede di milioni di credenti che creano una potente energia.

Tuttavia alcune tradizioni esoteriche moderne non vedono più l’egregore come una semplice entità divina, ma come manifestazioni nate dal tessuto della mente umana. Dal punto di vista della psicologia sociale questo fenomeno viene visto come un’insieme di norme condivise ed emozioni amplificate, dove si creano campi di energia che trascendono le singole persone. Le neuroscienze, a loro volta, suggeriscono che fenomeni come l’empatia e la sincronizzazione dei neuroni possano favorire questa connessione unificante, lasciando emergere una percezione quasi autonoma del pensiero collettivo.

Gli egregori più forti nascono dove si uniscono milioni di persone, in cui ogni rituale aggiunge uno strato di energia ad una struttura che sembra crescere oltre i suoi creatori. La crescita, però, non è neutrale. Fortificandosi, può creare un’influenza in grado di modellare comportamenti, pensieri ed emozioni in armonia con la sua natura originaria. Alcuni egregori si formano attraverso profonde sensazioni di amore e unità, rivelandosi luminose e compassionevoli.

Altre, invece, sorgono da sentimenti legati all’odio, alla paura o alla sete di controllo, alimentando ideologie o movimenti oppressivi e facendo uso di simboli sinistri. Gli egregori oscuri si formano là dove l’umanità ha smesso di guardarsi dentro: si nutrono di ciò che non viene elaborato, represso oppure dimenticato. Rappresenta il momento in cui la collettività si allontana dalla sua essenza spirituale, trovano terreno fertile per queste entità.

Rudolf Steiner, fondatore dell’antroposofia, parlava di esseri spirituali ostili che si nutrono delle emozioni e pensieri negativi, incontrollati e non purificati dell’uomo. Secondo lui, oltre al mondo visibile, esiste un mondo invisibile popolato da entità spirituali che influenzano la vita umana, alcune in modo positivo altre in modo ostile. Tra queste forze ostili ne identifica due gruppi principali: gli Arimanei e gli Asura.

Gli Arimanei sono entità che spingono l’essere umano a credere solo nella materia, nella tecnologia, nel potere e nel controllo. Vogliono che ci dimentichiamo della nostra parte spirituale, creando un senso di separazione dagli altri e dalla natura. Gli viene data loro energia quando l’essere umano si fa alimentare e dominare dalla paura, dal cinismo o dall’ossessione per il successo materiale.

Gli Asura secondi, invece, sono ancora più distruttivi: cercano di spezzare la nostra coscienza e di farci perdere il senso di chi siamo, nutrendosi dei nostri pensieri confusi, emozioni incontrollate e ferite interiori non guarite. Queste forze però sono molto meno invisibili di quello che crediamo, infatti si manifestano nei nostri comportamenti, nei pensieri che ci tormentano e nei momenti in cui ci sentiamo svuotati, bloccati o tendiamo all’isolamento.

Nelle tradizioni sciamaniche e nell’occultismo occidentale, invece, si parla di larve astrali o elementali negativi: entità generate da pensieri ripetitivi e emozioni non elaborate che, fuori controllo, diventano dei veri e propri parassiti della mente.

Sono forme-pensiero autonome nate da emozioni intense e persistenti che si attaccano al campo energetico umano, provocando stanchezza, confusione mentale, incubi, e in alcuni casi, malattie psicosomatiche.

Se le larve astrali rappresentano il risultato di un conflitto interiore, si trovano poi i vampiri energetici, laddove vengono incarnate dinamiche più esterne e relazionali. Rappresentano ricami con motivi distorti che vengono tessuti sul nostro campo energetico, impedendo luce e chiarezza. Non vivono solo nel mondo sottile, ma abitano inconsciamente le conversazioni, i silenzi e le manipolazioni emotive.

Nel linguaggio esoterico, il termine vampiro energetico non indica una creatura mitologica, ma una figura spesso umana, talvolta simbolica, che si nutre dell’energia vitale altrui.

Il vampiro energetico non sempre è consapevole del suo ruolo: spesso è una persona ferita, carente di equilibrio interiore, che cerca inconsciamente di compensare il proprio vuoto drenando la vitalità degli altri. Secondo Albert Bernstein, il vampiro energetico può manifestarsi sotto forma di diverse personalità: figure che seducono con brillantezza ma non sanno amare, altre che piangono perennemente senza voler guarire, oppure che giocano silenziosamente con i sensi di colpa di chi ne viene in contatto sia emotivamente, che energicamente.

E così, in questa danza apparentemente silenziosa di forze visibili e invisibili, l’essere umano resta il vero artefice: ogni relazione, pensiero ed emozione consapevole può diventare il filo resistente che va a ricucire una trama distorta, permettendoci di creare nuovamente un disegno armonico.




Article & Translation

Lucrezia Carbonero

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