Ania Bordeniuc è una modella e attrice che, oltre ad essere molto brava nel suo lavoro, ha anche uno spiccato senso dell’umorismo. Il suo viso è particolare, un po’ come il suo carattere. Ecco, troppo spesso si pensa che le modelle siano solo bei corpi senz’anima, ma non è per niente così; combattere contro certi stereotipi di bellezza è dura anche per chi lavora con il proprio corpo…
Come hai iniziato a fare la modella?
Un fotografo mi ha fermata per strada e mi ha chiesto se facessi già la modella. Così, incoraggiata da lui, ho provato a fare le cosiddette “foto test”, senza avere la minima idea di come funzionasse questo mondo. Poi sono arrivati i primi lavori, che sono diventati sempre più importanti e diversi tra loro. Ho continuato a mettermi in gioco e set dopo set mi sono accorta di essermi creata una vera professione che oggi è parte della mia vita.
Come affronti la competizione con le altre ragazze?
Non ero preparata alla competizione tra modelle e ho dovuto farci i conti. La pressione della società e degli standard delle agenzie di moda è il grande mostro contro cui combattiamo, ogni mattina davanti allo specchio, modelle e non.
Sono diventata conscia del fatto che si tratti solo di un grande business in cui è difficile trovare amiche, perchè la maggior parte salirebbe sulla testa di chiunque pur di arrivare più in alto. La competizione secondo me è positiva solo se ispira al miglioramento.
Come giovane donna ho imparato quanto è importante lavorare sulle proprie insicurezze, riconoscere il proprio valore indipendentemente dagli altri e da questo mondo. Cerco sempre di fare il mio lavoro con serietà e di trattare tutti con rispetto.
La cosa più brutta che è capitata a lavoro?
Si sa che il mondo della moda non è rose e fiori, ma per fortuna sul lavoro non mi è mai successo nulla di brutto! Ogni lavoro mi ha lasciato qualcosa in più. Tranne quella volta che sono tornata a casa coi capelli tagliati di un bel 15 cm in meno! Sicuramente finora lo shooting più buffo in cui ho lavorato!
Pensi che la recitazione sia utile alla vita di tutti i giorni?
Credere in se stessi non è immediato. Certamente la recitazione può essere d’aiuto per riuscire a sbloccare la timidezza. Diciamo che non c’entra propriamente con la recitazione vera e propria, ma esiste un principio che trovo utile nella vita di tutti i giorni: “fake it till you make it”.
Letteralmente sta per: “fingilo finché non lo ottieni”. Non fa rima in italiano, ma mantiene un significato molto bello, che è quello di comportarsi come se si credesse in se stessi, o in qualsiasi cosa che fatichiamo ad avere o ad essere; finché non diventa automaticamente parte di noi e quindi lo crediamo davvero.
Sogni nel cassetto?
I miei sogni nel cassetto sono ancora in via di perfezionamento, ma non c’entrano con la moda. Stay tuned! Restando in tema, però, spero che la società si evolverà in maniera più saggia (seppur si sposterà di poco il focus dai soldi). Nella moda mi piacerebbe vedere meno pali di scopa agghindati con gli occhi senza luce: più valori e bellezza d’anima.
Model: @Ania.Borde Ph: @Federizka