Ci sono fatti della vita che ci tagliano fuori da noi stessi senza motivo e poi ci sbattono dentro per risistemare i pezzi della nostra esistenza.
Costanza Chia, una giovane ed enigmatica artista romana, è riuscita a superare un periodo nero grazie al colore; ha ricucito i pezzi della sua anima in “Piece of me”: l’esposizione delle sue opere nella Galleria della Scuola Internazionale di Grafica a Venezia, dove esprime tutto il suo mondo interiore.
Gli Organi stanno all’interno, in teoria, no? E nei tuoi disegni stanno fuori e racchiudono tutto il resto. Ti piacciono le conchiglie?
Esporre i propri lavori è mostrare ciò che si ha dentro. Per questa mostra a Venezia, intitolata “Piece of Me”, ho inciso su rame e stampato una serie di figure che potrebbero rappresentare i nostri Organi.
C’è un posto dove hai sentito affluire dell’edonismo nell'atto del dipingere?


Per me dipingere è come immergersi ad occhi aperti nel mondo dei sogni, mi lasciavo guidare dal mio subconscio e dalla musica, sempre presente.
Qualche volta dipingevo tutta la notte.
Effettivamente non è l’atto piu sensato quello di dipingere, eppure lo si fa come si sente il bisogno di piangere, ridere, mangiare e dormire. Ne ho fatti tantissimi in quel periodo, erano pieni di colore e quindi di vita, e li mostravo tutti a mia nonna.

COSTANZA CHIA ARTIST
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