Cuore Nero di Silvia Avallone// Recensione libro

Cuore Nero (Rizzoli, 2024) è l’ultimo romanzo della scrittrice italiana Silvia Avallone.

“Bisogna pure che ogni uomo abbia la possibilità di andar da qualcuno! Vengono certi momenti in cui occorre assolutamente andar da qualcuno!”
Dostoevskij

Se vi rivelassi il motivo per cui Emilia, la protagonista di “Cuore Nero”, è stata in carcere per tanti anni sarebbe come accendere all’improvviso la luce in una stanza dove gli occhi si sono appena abitati al buio. Si, perché questo romanzo ci fa entrare gradualmente nell’oscurità, talmente tanto da rendere comprensibili anche la violenza e l’autolesionismo; dove il senso di colpa è una grossa valigia trascinata a fatica per un sentiero impervio di montagna e dove la vergogna cerca rifugio in una vecchia casa fredda, senza elettricità.

L’intera narrazione, scandita con grande maestria in tre atti, è una notte di lettura intensa e immersiva. Un dettaglio alla volta, affrontiamo un conflitto narrativo che regge ogni accusa e in cui, nonostante tutto, riusciamo ad immedesimarci. Bruno, il protagonista maschile, ha bisogno di sapere, e noi con lui: chi è quella ragazza, capace di annullare l’isolamento con la sua stessa solitudine?



La storia tra Emilia e Bruno è neve fresca, bianca e pura, capace di nascondere il fango dell’anima. Un amore fuori dal mondo che cerca di seppellire il passato, il dolore e la paura. Il cammino verso la redenzione è un percorso solitario che solo chi ha la forza di perdonare e perdonarsi riesce ad affrontare. Ogni personaggio secondario ci offre la possibilità di vedere più a fondo e, allo stesso tempo, di avere una visone d’insieme, di restaurare infine ogni piccolo dettaglio del grande affresco che ci sovrasta.

Un romanzo che non facciamo fatica a immaginare possa essere una vicenda vera, e che ci mette di fronte spaccati controversi della società contemporanea: carcere, diritto all’istruzione, la narrazione mediatica del crimine, il bullismo e la violenza di genere. Non è necessario aver vissuto in prima persona certe dinamiche per sentirsi parte di questa storia che sfida ogni pregiudizio.

He told me, I’ve seen it all before
I’ve been there, I’ve seen my hopes and dreams
A lying on the ground
I’ve seen the sky just begin to fall
He say, “All things pass into the night”
And I say, “Oh no sir, I must say you’re wrong
I must disagree, oh no sir, I must say you’re wrong”
.

Goodbye Horses by Lazarus Q (1988)

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