La luna nuova, o Novilunio, è l’ultima delle quattro fasi del nostro satellite.
Per i babilonesi coincideva con il periodo della semina, per gli egizi invece rappresentava il momento più propizio per la fertilità femminile.
Nell’antica Grecia, dove la luna non solo veniva divinizzata, ma era addirittura considerata trinità, la luna nuova era rappresentata da Artemide: giovane cacciatrice amante delle foreste e degli animali. La sua natura era perennemente fanciullesca, energica e rinnovatrice, come la fase lunare che rappresenta.
Credo sia curioso il fatto che la luna nuova fosse considerata un momento di trasformazione, rinnovamento, opportunità e non di oscurità e avversità.
Eppure, la notte per loro significava buio totale, a parte la flebile luce delle stelle; l’elettricità era ancora tutta da inventare.
Probabilmente erano consci del fatto che il momento più oscuro antecede sempre l’inizio di una nuova luce: “It’s always darkest before the dawn”, per dirla alla Florence Welch.
La mia luna nuova è durata quasi un anno e ci sono state veramente poche stelle. Ho brancolato, sono andata avanti da sola a tentoni, sono inciampata. Ma la cosa peggiore è stata perdere connessione con la mia voce interiore e, di conseguenza, con la musica. Ci sono state persone in cui avevo riposto completa fiducia, probabilmente in modo un po’ troppo naïf, che mi hanno delusa e hanno approfittato della mia inesperienza per farsi gli affari propri. Ho preso in considerazione di mollare tutto e dedicarmi ad altro. 
Finché qualcuno non mi ha vista girare in tondo senza meta, si è avvicinato, mi ha dato una pacca sulla spalla e mi ha detto quello che avevo bisogno di sentirmi dire: che quello che stavo passando era assolutamente nella norma, che ci passano tutti e che é solo una fase. E mi piace pensarla così, come ad una fase da cui sono uscita. Un’occasione per prendere coscienza. 
Ho capito quello che avevo bisogno di capire, cose piccole e banali a dire il vero, che scriverle in un articolo diventa la lista dei buoni propositi dell’anno nuovo che tutti si dimenticano sistematicamente di realizzare, oppure i rimproveri che ti fanno i tuoi genitori quando sei piccola. Per esempio, tutti sanno che sarebbe meglio stare alla larga dalle persone negative, o di non rimuginare sul passato ma guardare avanti, o ancora molto semplicemente di farsi i ca**i propri in generale. 
Ecco, posso affermare con un buon grado di certezza di aver assimilato questi pochi ma semplici propositi, all’apparenza facili ma mai scontati da carpire. Facendo miei questi e molti altri piccoli attimi di “Eureka!” ho visto finalmente la luce!
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