Melanie Xulu from psychedelic MOOF Magazine // Interview

MOOF Magazine is a psychedelic music and arts magazine with a penchant for the more obscure (in print and online).

A girl reading a psychedelic magazine

Founded in 2017 by Melanie Xulu, MOOF covers a wide array of music, culture and art. The magazine has amassed a worldwide following and loyal readership and is currently stocked in the UK and USA.

Inspired by the acid-drenched countercultural publications of the 60s/70s such as Oz and “Gandalf’s Garden”, MOOF’s goal is to keep the underground press alive and weird. 

Melanie’s work has been featured in Dazed & Confused, Record Collector, BBC Radio 6 and more. With a passion for exploring and discovering the unknown in underground music, she has done all sorts, from researching and writing about the spoken-word witchcraft vinyl records of the 1960s to putting on a sleazy 70s porno music night.  


MOOF Magazine è una rivista online e cartacea di musica e arte psichedelica, con un debole per le pubblicazioni più oscure e sconosciute. Fondato nel 2017 da Melanie Xulu, MOOF ha accumulato un seguito internazionale di lettori fedeli e, attualmente, è disponibile nel Regno Unito e Stati Uniti. Ispirato alle pubblicazioni controculturali intrise di acido degli anni ’60 e ’70 come Oz e Gandalf’s Garden, l’obiettivo di MOOF è quello di mantenere viva e particolare la stampa underground. Dazed & Confused, Record Collector, BBC Radio 6 e altri hanno raccontato il lavoro di Melanie che, con la sua passione per l’esplorazione e la scoperta dell’ignoto nella musica underground, ha fatto un po’ di tutto: dalla ricerca e scrittura inerente dischi in vinile di stregoneria parlata degli anni ’60, alla messa in scena di una squallida notte di musica porno degli anni ’70.

psychedelic cover of moof magazine issue 06

When did you first get interested in psychedelic art and music and how did MOOF Magazine come into existence?

Quand’è che, per la prima volta, ti sei interessata all’arte e alla musica psichedelica e com’è nato MOOF Magazine?


I’ve always loved lots of different music, but I think growing up in a very rural part of Cornwall definitely inspired my love of folk, and then psychedelia came into that as I started to explore bands like the Incredible String Band, Trees, Comus, etc.

When I was a young teenager I wanted to get into music journalism so I made MOOF as an online blog to put up some of my own album reviews and interviews, I had a good response and started accepting submissions from other writers – when it gained enough traction, I sent the first issue to print and it sold out. 

At the moment I edit the magazine and do all the layout and putting together of it, but we have writers who submit their work and we also work with a lot of artists on commissions.


Ho sempre amato un casino di musica diversa, ma penso che crescere in una parte molto rurale della Cornovaglia abbia sicuramente ispirato il mio amore per il folk; la psichedelia è entrata in gioco quando ho iniziato ad esplorare band come gli Incredible String Band, Trees, Comus, ecc. Quando ero una giovane adolescente volevo entrare nel giornalismo musicale, così ho creato MOOF: un blog online per pubblicare per conto mio alcune delle mie recensioni ed interviste. Ho avuto un buon riscontro ed ho iniziato ad accettare contributi da altri scrittori – quando ho capito di aver guadagnato abbastanza seguito, ho mandato in stampa il primo numero ed è andato sold out. Al momento mi occupo di mettere insieme il materiale e dell’impaginazione, ma abbiamo scrittori che inviano i loro contributi e lavoriamo anche con molti artisti su commissione.

pages of underground magazine with hand scripts

What does MOOF stand for? 

Cosa vuol dire MOOF?


The word MOOF doesn’t mean anything, it just randomly came into my head one day and I went with it haha. The word aside, MOOF to me stands for creativity, curiosity, freedom of press and celebrating counterculture.

It’s an outsider publication and that’s important to me, it’s independent in the truest sense of the word – we don’t have to stick to a schedule, there’s no censorship, we can publish whatever we like whenever we like – I think that’s rare in magazines and publications these days.


La parola MOOF non significa nulla, un giorno mi è venuta in mente a caso e l’ho usata. Parola a parte, MOOF per me è sinonimo di creatività, curiosità, libertà di stampa e celebrazione della controcultura. È una pubblicazione fuori dal comune, cosa importante per me, perchè è indipendente nel vero senso della parola: non dobbiamo attenerci ad un programma, non c’è censura e possiamo pubblicare quello che ci piace, quando vogliamo. Penso che sia raro nelle riviste e nelle pubblicazioni odierne.

Psychedelic art magazine cover

Is it true that you have “a penchant for the obscure”?

Ma è vero che hai un debole per le cose “oscure“?


Yeah I’d say so, since day one with MOOF my goal has been to search out unknown and obscure music, by obscure I mean generally unheard of or not known by many people. For example the late 70’s lesbian anarchist music of Kathy Fire, bizarre 70s erotic film soundtracks or the occult witchcraft records of the 1960s which I wrote about for Dazed a few years ago.  

I’ve always been really interested in pop culture and cultural history (I’ve recently graduated with a degree in Culture, Criticism & Curation) so searching out the unknown and hidden histories really intrigues me, especially when it comes to music. (Private press, religious or occult stuff, etc, etc.) There’s so much!  


Sì direi di sì, sin dal primo giorno con MOOF il mio obiettivo è stato quello di scovare musica sconosciuta ed oscura; per oscura intendo generalmente inaudita o non conosciuta dalle persone in genere. Alcuni esempi: la musica anarchica lesbica di Kathy Fire della fine degli anni ’70, le bizzarre colonne sonore di film erotici degli anni ’70 o i dischi di stregoneria occulta degli anni ’60 di cui ho parlato su Dazed qualche anno fa. Sono sempre stata molto interessata alla cultura pop e alla storia culturale (mi sono appena laureata in Cultura, Critica e Curatela), quindi cercare le storie sconosciute e nascoste mi intriga tantissimo, soprattutto quando si parla di musica, scritti privati, roba religiosa o occulta. C’è così tanto ta scoprire!

70s girl on a magazine

You founded this publication when you were only 17, do you remember how it felt like to be a teenager?  

Hai fondato questa pubblicazione quando avevi solo 17 anni, ma te lo ricordi come ci si sentiva ad essere un adolescente?


Yes, I’d been writing for a few different music publications since I was 14, but around the age of 16/17 I started to want to do my own thing.

Not many of the magazines I knew of covered the music I liked so MOOF was my go at doing that.

I made the magazine during the summer holidays one year – I remember I found the holidays as a teenager pretty boring because I’d be stuck at home while my mum was at work, where I live there was no public transport and the nearest town is 10 miles away, so I was on my own a lot.

My village didn’t even have a shop or anything, just some fields and a river! At this time I was studying at the art college in the next city, I didn’t have a great experience at school but I enjoyed art college – I definitely found it easier to be myself there and would like to think I’ve continued that on.

But I feel like making MOOF was also my way of, at the time, putting the feelers out to meet people who were into similar music as me – almost five years on I’m so grateful to have met some amazing people and to see the little mini community created around MOOF. It’s lovely. 


Sì, ho iniziato a scrivere per diverse pubblicazioni musicali a 14 anni, ma intorno ai 16/17 ho iniziato a voler fare le mie cose. Visto che pochissime delle riviste che conoscevo trattavano di musica che mi piaceva, MOOF era il mio modo di parlare di ciò che mi piaceva. Ho realizzato la rivista durante le vacanze estive – ricordo che da adolescente trovavo le vacanze piuttosto noiose perché rimanevo bloccata in casa mentre mia mamma era al lavoro. Dove vivo non ci sono mezzi pubblici e la città più vicina è 10 miglia di distanza, quindi passavo molto tempo da sola. Il mio paese non aveva nemmeno un negozio, solo campi e un fiume! A quel tempo studiavo al liceo artistico della città vicina e, anche se non ero bravissima a scuola, mi piaceva studiare li: mi sentivo me stessa e mi piace pensare di aver continuato a sentirmi così. MOOF era anche il mio modo, all’epoca, di mettere le antenne per incontrare persone a cui piaceva la musica che piaceva a me – quasi cinque anni dopo sono così grato di aver incontrato delle persone fantastiche e di vedere una piccola communità riunita attorno a MOOF. È bellissimo.

Psychedelia fanzine cover

Do you think people like to read zines?

Pensi che la a gente piaccia leggere le fanzine?


I think people really appreciate having something physical they can hold or have in their homes. So much is all online now, I think that’s probably the reason why there’s been a vinyl revival in recent years and much more zines being made.

Physical items are considered precious and different, there are 1000s of online music blogs, but actual physical magazines are rarer now. 

Penso che alle persone piaccia il fatto di avere qualcosa di fisico da tenere in casa. Fanno tutto online adesso, e penso che sia per questo che c’è stato un revival del vinile e di fanzine stampate negli ultimi anni. Gli oggetti fisici sono considerati preziosi e diversi. Ci sono migliaia di blog musicali online, ma le riviste fisiche reali sono più rare ora.

Pages of underground zine moof
Undergound Magazine on a vintage table

What is the best advice you can give people who are considering submitting work to your magazine? 

Qual è il miglior consiglio che puoi dare alle persone che stanno pensando di inviare un lavoro alla tua rivista?


Write about something that’s not been written about before! I love it when people submit pieces about music or artists or films I’ve not heard of before, I’ve learned so much from our writers. Other than that, be creative and do something that will stand out from other submissions.

I think just being formal and polite makes a difference too, I tend to ignore “submissions” which are just an email asking “If I submit my band’s music will you do a review for us?” with a YouTube link. 

Make sure you’re passionate about what you’re writing about and genuinely interested. It really shows.  


Scrivi di qualcosa su cui non è stato scritto prima! Mi piace quando le persone inviano pezzi su musica o artisti o film di cui non ho mai sentito parlare prima, ho imparato così tanto dai nostri scrittori. Oltre a questo, sii creativo e fai qualcosa che si distingua dagli altri. Anche solo essere formale ed educato fa la differenza: tendo a ignorare i “contributi” che sono solo un’e-mail del tipo: “Se ti mando la musica della mia band, ci fai una recensione?” con solo un collegamento YouTube allegato. Assicurati di essere veramente appassionato e genuinamente interessato a ciò di cui stai scrivendo, questo fa la differenza.
 

Melanie and her dog
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